Carlo Punchina si è spento lunedì scorso. Ne danno triste annuncio i familiari ai quali vanno le più sentite condoglianze da parte dell’associazione tutta.
Carlo Punchina è stato una delle personalità più attive all’interno della nostra associazione. Stella d’argento al Merito Sportivo assegnata dal coni nel 1973 e riconoscimento alla memoria “Angelo Chinellato” del 1995, sono solo alcuni dei traguardi raggiunti da Carlo Punchina. Nel 1981 fu lui a guidare il periodo della ricostruzione associativa, raccontato brevemente in questo estratto del libro pubblicato per i 70 anni della nostra associazione. Si può affermare con certezza che oggi l’Associazione è ancora qui grazie al suo operato.
[quote]Quando Carlo Punchina assume i poteri di Commissario, la Sezione Provinciale di Venezia versa in una profonda crisi. Punchina apporta sostanziali mutamenti, tanto che il periodo della ricostruzione può a ragione essere accostato anche al suo nome. Cronometrista dal 1950, diventa Nazionale nel 1958. Personaggio semplice, schivo, poco curante dell’esibizionismo, si fa ben volere dai colleghi anche se non abbandonerà mai la linea dell’intransigenza lasciata in eredità da Donadon.
Dopo che l’Assemblea del 3 gennaio 1981 non ha dato alcun esito, il Consiglio di Presidenza della F.I.Cr., il 7 gennaio 1981 nomina Carlo Punchina Commissario Straordinario della Sezione di Venezia.
Punchina deve affrontare numerosi problemi tra cui lo sfratto della Sede, lo scarso interesse da parte degli associati e la continue beghe interne. Punchina non demorde e il 30 gennaio 1981 riesce a far approvare la nomina di una Commissione interna con il compito di organizzare un corso per allieve ed allievi. L’apertura anche al gentile sesso accende un duro confronto, ma Punchina non si lascia condizionare e iesce ad imporre la fondamentale novità. A febbraio del 1981 prende avvio il 1° corso per allievi cronometristi del quale Giuseppe Zambon sarà il principale animatore. L’organizzazione di questo corso sembra riportare un po’ di compattezza interna. Tutto ciò favorisce la svolta che avviene il 22 aprile 1981, quando viene eletto Presidente Giuseppe Monaro. Termina così la gestione commissariale di Carlo Punchina che era riuscito in pochissimi mesi a costruire le basi del vero rilancio della struttura veneziana. [/quote]
Dopo che l’Assemblea del 3 gennaio 1981 non ha dato alcun esito, il Consiglio di Presidenza della F.I.Cr., il 7 gennaio 1981 nomina Carlo Punchina Commissario Straordinario della Sezione di Venezia.
Punchina deve affrontare numerosi problemi tra cui lo sfratto della Sede, lo scarso interesse da parte degli associati e la continue beghe interne. Punchina non demorde e il 30 gennaio 1981 riesce a far approvare la nomina di una Commissione interna con il compito di organizzare un corso per allieve ed allievi. L’apertura anche al gentile sesso accende un duro confronto, ma Punchina non si lascia condizionare e iesce ad imporre la fondamentale novità. A febbraio del 1981 prende avvio il 1° corso per allievi cronometristi del quale Giuseppe Zambon sarà il principale animatore. L’organizzazione di questo corso sembra riportare un po’ di compattezza interna. Tutto ciò favorisce la svolta che avviene il 22 aprile 1981, quando viene eletto Presidente Giuseppe Monaro. Termina così la gestione commissariale di Carlo Punchina che era riuscito in pochissimi mesi a costruire le basi del vero rilancio della struttura veneziana. [/quote]
Mi dispiace di averlo saputo in ritardo, comunque, oltre che esprimere le mie condoglianze alla famiglia, serbo un piacevole ricordo di Carlo.
Ogni volta che una persona amica ci lascia, è difficile colmare il vuoto che rimane. Ognuno di noi, con la sua storia, la sua personalità, il suo carisma, le sue parole e la sua presenza riesce a segnare il tempo che lo vede protagonista. E Carlo Punchina ha segnato con la sua solita discreta partecipazione il “tempo” della nostra Associazione! Sempre gioviale, attento, scrupoloso, agli inizi della nostra esperienza cronometristica lo abbiamo avuto diverso volte al nostro fianco, pronto a consigliarci, a scambiare impressioni, ma soprattutto a verificare la nostra attenzione. Durante una Pavia-Venezia (raid motonautico), era al mio fianco con l’incarico di eseguire le differenze e le somme dei tempi. Ogni tanto leggeva qualche numero sbagliato o qualche tempo impossibile e, se non ero veloce a rilevare l’errore, mi invitatava a stare vigile, a non perdere la concentrazione perchè l’errore era dietro l’angolo. Amava la sua Associazione, ed era orgoglioso di farne parte. E noi, Carlo, siamo orgogliosi di aver avuto la fortuna di conoscerti e di godere della tua amicizia e l’Associazione tutta, ne siamo certi, è orgogliosa di aver potuto beneficiare della tua saggezza. Un abbraccio fortissimo, mentre l’ombra della tristezza scende sul nostro viso! E anche se tu non sei più dove eri prima,
sarai sempre dove noi siamo.
Loredana e Salvatore