Scelto il 19 maggio per approvare la candidatura ufficiale italiana
Il Coni stringe i tempi sui piani per le Olimpiadi
Cresce il pressing di Roma e Venezia Budget e impianti i fattori chiave
Il giorno della verità sarà il 19 maggio. È la data nella quale, secondo indiscrezioni, il Coni sceglierà la città Italiana candidata per le Olimpiadi del 2020. Sul tavolo dei membri della giunta, presieduta da Gianni Petrucci, ci saranno mercoledì mattina i dossier di Roma e Venezia. Con i punteggi assegnati dalla commissione interna di valutazione del Coni (i cui membri siedono quasi tutti nella giunta) a ciascuno dei 24 aspetti esaminati: dagli impianti, alle infrastrutture di collegamento, al budget, alla ricettività alberghiera. Lo sforzo è stato quello di fissare parametri identici per entrambi i contendenti, per agevolare il confronto tra i due progetti. E minimizzare i margini interpretativi.
La giunta ha davanti a sé tre strade: bocciare entrambi i progetti (ipotesi remota), promuovere sia Roma che Venezia, oppure approvare un solo dossier. In quest’ultimo caso il consiglio del Coni (l’assemblea allargata a 78 membri) convocato subito dopo, sempre il 19 maggio, potrà solo ratificare la decisione della giunta. Decisivo invece il ruolo dell’assemblea plenaria in caso di testa a testa tra le due città. Un’opzione quest’ultima, auspicata dal fronte veneto, che punta a una scelta con divisa da tutti i rappresentanti del mondo dello sport italiano.
Roma, il cui progetto é concentrato nell’area nord della città, tra Tor di Quinto (sede del villaggio olimpico per gli atleti), Foro Italico e Acquacetosa, parte da favorita sulla carta. Ha dalla sua un maggior numero di impianti già pronti, distanze medie di 14 minuti dei campi di gara dal villaggio olimpico. E una consolidata esperienza nell’organizzazione di grandi eventi sportivi (l’ultimo, i mondiali di Nuoto 2009). Notevole, inoltre, la ricaduta economica dell’evento. “Le prime stime, per difetto – dice Aurelio Regina, presidente dell’Unione industriali romani e promotore del comitato Roma 2020 a sostegno della candidatura – indicano una crescita del 3% del Pil, un aumento del 20% del turismo e di almeno 100mila occupati in più”.
Venezia, che conta già su uno strutturato comitato di sostegno alla candidatura, promesso dai sindaci di Venezia, Padova, Treviso, Regione e Confindustria Veneto (con tanto di direttore generale e legal advisor) é partita da outsider. Ma ha guadagnato punti dopo otto mesi di promozione nel mondo sportivo italiano. E pesa a suo favore il pressing romano della Lega, più forte dopo il trionfo alle elezioni regionali dello scorso marzo.
Fulcro del progetto é il quadrante di Tessera (sede del villaggio olimpico), Zona Mestre, a due passi dall’aeroporto. Competizioni sono previste anche a Padova e Treviso. Ma il Comitato punta su rapidi spostamenti, con tempi di percorrenza medi di 23 minuti dal Villaggio olimpico ai siti di gara, grazie anche alla ramificata rete autostradale. Quanto all’impatto sul territorio “si stima una crescita di produttività pari al 20-30% e un ritorno in termini di crescita economica pari a circa 15 miliardi”, dice Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto.
di Andrea Gagliardi
Il sole 24 Ore, 11 maggio 2010