Segnano il tempo, danno lo start e “misurano” le prestazioni degli atleti
Pronti, partenza, via! Lo si sente in molti sport ma ciò è possibile soltanto grazie all’infaticabile e spesso invisibile lavoro dei cronometristi.
Basta qualche numero, relativo all’ASD Cronometristi della Provincia di Venezia, per comprendere la mole di lavoro che sta dietro le gare sportive: nel 2017 l’Associazione sportiva dilettantistica veneziana, con i suoi 67 cronometristi, ha totalizzato 7102 ore di gara e percorso 46 mila km.
“Gare che svolgiamo anche all’estero, tanto è vero che in questo momento due dei nostri sono ad Abu Dhabi per le gare internazionali di falchi e cammelli”, racconta a GV il presidente provinciale Giuseppe Berton a margine della cerimonia di premiazione che si è svolta lo scorso 8 dicembre nel tradizionale incontro conviviale che si è tenuto al ristorante La Cicala di Cappelletta di Noale. All’”Incontro conviviale del cronometrista” sono stati premiati i cronometristi che si sono maggiormente contraddistinti durante l’anno ed è stato premiato Pietro Massaria come cronometrista dell’anno: un riconoscimento molto ambito, che viene deciso da un comitato formato dai cronometristi dell’anno delle cinque edizioni precedenti.
Tornando alle esperienze all’estero, “per dieci anni – racconta ancora Berton, ricordando che l’associazione è nata nel lontano 1940 – abbiamo cronometrato la maratona di Praga, finché gli organizzatori sono diventati autonomi. E credo che anche in futuro ci toglieremo delle belle soddisfazioni: possiamo infatti contare su una ventina di giovani tra i 20 e i 30 anni che stanno crescendo bene. In passato non facevamo partecipare gli allievi alla giornata di festa dell’8 dicembre. Ma abbiamo cambiato opinione, consegnando loro anche un diploma, in modo che inizino a sentirsi parte di questa realtà sin da subito”.
La giornata ha avuto inoltre un significato particolare per la presenza di alcuni membri del Consiglio Direttivo Nazionale della Federazione Italiana Cronometristi, tra cui il Presidente nazionale Gianfranco Ravà, presenti proprio in questi giorni a Venezia per partecipare al Consiglio nazionale, che si è tenuto per la prima volta dopo quasi 60 anni in laguna.
L’asd cronometristi di Venezia fa parte della Federazione Italiana Cronometristi nazionale riconosciuta dal Coni, con sedi in tutte le province italiane per un totale di 5 mila associati.
“Più precisamente siamo una federazione di servizio e ci occupiamo – spiega il vicepresidente provinciale Riccardo Vettorello – del cronometraggio di tutte le discipline sportive in cui sia necessario rilevare i tempi (eccetto calcio e basket che hanno sistemi autonomi), ovvero nuoto, atletica, pattinaggio, ciclismo, voga veneta, moto, go-kart, motonautica, ippica e boxe. Da poco tempo c’è anche la pallanuoto”.
E tra i “fiori all’occhiello” del recente passato, l’associazione può annoverare il prologo del Giro d’Italia al Lido dello scorso 2009 e la prima tappa da Jesolo a Trieste del Giro d’Italia 2016.
“Ormai – riprende Berton – siamo arrivati ad essere una delle realtà di maggior peso provinciale nel panorama nazionale assieme a Perugia, Milano, Trento e Bolzano. A queste ultime due invidio il fatto di appartenere alle province autonome: infatti persino in questo settore le amministrazioni del Trentino-Alto Adige elargiscono finanziamenti, pari a circa 40 mila euro annui. Noi invece possiamo contare esclusivamente sugli sponsor privati che ringrazio. Si tratta della Federazione Italiana Nuoto, Campello Motors, la società Zingerle (ZS Timing) di Bolzano per gli impianti di cronometraggio, maxischermi e insegne luminose, Banca Intesa, Carpisa, Penta Srl che supporta col software gestionale, l’Ottica Massaria a Venezia. Leonardo Gioielli ci ha dato un supporto nel 2018. Eppure, nonostante tutti questi sponsor, riusciamo appena a coprire le spese perché le apparecchiature che usiamo – a causa della rapidità con cui evolve la tecnologia – vanno cambiate ogni 4 anni. Ecco perché, se vi fossero altri sponsor privati pronti a sostenerci, noi saremmo loro grati”. Anche per poter organizzare al meglio i festeggiamenti per l’80° anniversario dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Cronometristi della Provincia di Venezia che cade nel 2020. Un traguardo da non mancare.
Marco Monaco, Gente Veneta del 21.12.2018
Fare il cronometrista offre la possibilità di partecipare a eventi sportivi di caratura mondiale. Ma serve molta esperienza
Perché una persona dovrebbe decidere di fare il cronometrista? Secondo Riccardo Vettorello, vicepresidente dell’ASD Cronometristi di Venezia, si tratta di un’attività che può far vivere lo sport da un punto di vista alternativo. “Tanti di noi hanno praticato lo sport, molti sono stati anche giudici in diverse discipline sportive. A un certo punto, vuoi per l’età o vuoi per infortuni, l’attività sportiva non può più essere svolta. Però scegliendo di fare il cronometrista – dice Vettorello – si può rimanere comunque nell’ambiente. E anche qui si può arrivare a livelli importanti poiché si può andare a cronometrare ai mondiali di diverse discipline sportive. È una grande responsabilità per un cronometrista in quanto gli atleti si allenano 4 anni per arrivarci e non si può sbagliare”.
Per partecipare a un evento internazionale bisogna prima diventare cronometrista a tutti gli effetti: l’associazione veneziana organizza un corso teorico di 8 lezioni con cadenza bisettimanale in cui vengono insegnate tutte le basi dei vari regolamenti esistenti (i tipi di gare per le varie discipline sportive o le modalità di presa dei tempi di gara a seconda dello sport) al termine del quale si diventa Allievi.
La pratica arriva dopo e si impara sia a lavorare in manuale sia in automatico. “Oggi è tutto automatizzato con fotocamere ad alta risoluzione che scattano fino a 20 mila immagini al secondo, mentre una volta si premeva il bottone del cronometro e basta. Oggi c’è tantissima informatica, ma il bottone rimane comunque. I tempi infatti vengono presi anche manualmente perché, nel caso di qualche problema, ci si mette al riparo da eventuali contestazioni. Dopo essere diventati allievi – conclude Vettorello – è previsto almeno un anno di affiancamento sul campo dove si impara la pratica perché ci sono tante differenze tra le varie discipline. Ad esempio, nel pattinaggio e nell’atletica il cronometrista dà il via e certifica la fine, nel nuoto c’è una piastra di contatto sul muro che blocca il tempo. Diversamente ancora, nelle gare di go-kart si usa il transponder, la stessa tecnologia della Formula 1. Negli ultimi tempi siamo rientrati in gioco con la pallanuoto, infatti gestiamo noi tutta la grafica televisiva del campionato di serie A1, sia maschile che femminile, nel nord Italia. (M.M.)
fonte: Gente Veneta del 21.12.2018